Uncategorized 21 Settembre 2018

Utilizzare i lavoratori di Aamps come ispettori ambientali a rotazione?

La proposta di Giuseppe Grillotti (Livorno Libera)

Invece di assumere nuovi “Ispettori ambientali“, non sarebbe meglio utilizzare a rotazione i lavoratori già esistenti Aamps per dar loro un po’ di respiro tra i faticosi turni di raccolta porta a porta? Questa la proposta di Giuseppe Grillotti (Livorno Libera) che pubblichiamo di seguito.

“Non sono contrario, a priori, all’istituzione di questa figura, utile a ridurre l’abbandono dei rifiuti in città o a consentire il loro giusto conferimento. Ruolo che, a mio avviso, dovrebbe essere ricoperto, non solo nella sua fase iniziale (come, invece, vorrebbero giunta e consiglieri di maggioranza) ma anche in seguito, dal personale di AAMPS, al fine di consentire ai lavoratori impegnati nella raccolta porta a porta di avere un minimo di respiro, rispetto ai turni massacranti di lavoro che prevedono un numero di prese variabile tra le 600 e le 800 unità. Viceversa, tra pochi anni, si troverebbero ad avere problemi, al sistema muscolo-scheletrico, importanti. 
Sono contrario (vorrei precisarlo) all’intera impalcatura del sistema porta a porta. Per come è stato concepito e per come è stato realizzato a Livorno, da parte dell’Azienda di rifiuti AAMPS, con l’avvallo, ovviamente, di questa amministrazione comunale.
Per mesi (anzi, per anni) hanno sostenuto che l’unica maniera per arrivare a coprire il 65% di raccolta differenziata dei rifiuti fosse quello di applicare il sistema di raccolta porta a porta all’intera città e, in questi giorni, si viene a sapere che, per i residenti nel centro cittadino, queste regole non varranno.
Siamo venuti a sapere che i cittadini saranno divisi in due fasce: quelli che potranno continuare ad utilizzare i cassonetti stradali “riconfigurati”, provvisti di tessera magnetica personale e quelli che dovranno proseguire la raccolta dei rifiuti con il sistema del porta a porta; costretti a tenere i propri rifiuti, tra i miasmi, in casa, seguendo le date imposte da AAMPS (e, a questo punto, rischiando pesanti contravvenzioni se non conferiranno bene i rifiuti e/o se non ritireranno i mastelli per tempo), che si dovranno fare carico dei costi della pulizia e della sanificazione dei mastelli (e della loro manutenzione/sostituzione nel tempo?), senza avere alcun beneficio di riduzione della TARI (a causa della mancata introduzione della tariffazione puntuale), né alcun beneficio dal punto di vista ambientale perché, è bene ricordarlo, si continuano a bruciare gli stessi quantitativi di rifiuti di prima.
Staremo a vedere se questi ultimi dovranno, o meno, farsi carico anche di dover fare una raccolta differenziata “ultra spinta”, per sopperire alle minori percentuali di raccolta differenziata previste con l’utilizzo dei cassonetti stradali, e cosa succederà quando (tanto, prima o poi, si verificherà) qualche bambino o anziano si farà male, inciampando nei mastelli o nei sacchi del multi materiale posizionati sui marciapiedi, e sarà chiamato in causa, a risponderne, in sede civile e/o penale.
Sono anche curioso di sapere come i cittadini risponderanno quando la TARI, nei prossimi anni, aumenterà, grazie allo stesso meccanismo che oggi ha consentito ad AAMPS di ripianare i propri debiti attraverso il concordato preventivo in continuità aziendale. In futuro, infatti, saranno dichiarati inesigibili anche i crediti non riscossi che si stanno accumulando, dal 2013 ad oggi, ad un ritmo di circa 9 milioni di euro l’anno, perché non più riscuotibili e che, per legge, dovranno essere ribaltati all’interno della tariffa “TARI” (come i precedenti) …”