Basket Libertas verso un completo cambiamento: dalle dimissioni di Roberto Consigli all’arrivo di un presidente sponsor da A1
Estate 2020. Mentre in Europa si iniziavano ad addensare le nubi del Covid e il basket locale era stabile nei circuiti regionali della C Gold, a Livorno si affacciava un nuovo progetto. Il 6 giugno, in una saletta del ristorante Le Guglie veniva presentata alla stampa la parte operativa di Libertas Livorno 1947.
Al tavolo, oltre ad Edoardo Tamalio (già Libertas era Pardini), c’erano Roberto Consigli e Beppe Dellanoce.
Consigli, presidente di professione manager, annunciava l’ingaggio di Dellanoce e il possibile acquisto di un titolo per la Serie B.
Il resto è storia. La professionalità di Dellanoce, l’abilità di Gigi Garelli e la guida economica di Roberto Consigli hanno riacceso il sogno del basket a Livorno.
E mentre al PalaModigliani si giocava a porte chiuse per l’emergenza sanitaria, il seme di una nuova era della pallacanestro cittadina era stato piantato. La continuità di risultati della nuova Libertas ha poi riportato pubblico al palazzetto, riacceso la rivalità e anche motivato la Pielle a dare quel qualcosa in più per il salto di categoria.
Il derby da 8000 spettatori, due squadre al vertice della serie B e il basket che finalmente ritorna ad essere il vero sport della città, sono il risultato visibile di questa nuova energia.
Uno dei principali artefici di questo ritorno del basket che conta è proprio Roberto Consigli. Strutturando la nuova società con soggetti d’esperienza e sapendo reperire sponsor, ha dato un nuovo corso, unendovi una forte impronta identitaria (1947). Immagine coordinata, marketing e sponsor hanno alimentato l’economia della LIbertas Livorno 1947, consentendole di sostenersi e di fare la grande ricorsa alla serie A2 nel 2024.
Non si è trattato di un percorso facile, perché le società sono fatte in primis di persone appassionate.
Crescere, anche per una società sportiva, comporta togliere dei ruoli ad alcuni per darli ad altri o essere costretti a cambiare equilibri. In Libertas (ma anche in Pielle) ciò è avvenuto, portando ad importanti torsioni strutturali con il management costretto a prendere spesso decisioni difficili.
Il cambio di categoria è una delle principali torsioni proprio perché modifica gli equilibri e costringe la società a strutturarsi maggiormente, anche a danno di posizioni preesistenti. E’ il passaggio da una organizzazione prevalentemente amatoriale/amicale ad una quasi aziendale. La forza della Libertas Livorno 1947, in origine, era stata proprio quella di unire una base emotiva a una gestione abbastanza organizzata.
Il passaggio in A2 ha però messo in risalto la necessità di una maggiore organizzazione interna, dai confini delimitati, tema comune a molte società che entrano nei campionati nazionali. Il budget limitato rispetto a quanto sarebbe stato necessario in un campionato superiore ha portato poi a un roster buono, ma non sempre competitivo rispetto alle altre squadre in A2.
Le troppe sconfitte e una tensione interna sfociata con la sfiducia espressa dalla Fondazione hanno quindi portato Roberto Consigli a rimettere il mandato. Una scelta dolorosa, che il presidente avrebbe preferito fare dopo aver rafforzato squadra e gestione, quindi al termine del campionato. Nella lettera inviata ieri al consiglio di amministrazione, il presidente uscente ha ringraziato accoratamente amici, giocatori, allenatori e tifosi.
Nonostante il momento difficile, il futuro della Libertas è però tutt’altro che negativo.
Lo spunto per parlarne viene proprio dalla bellissima docuserie “Livorno a Due”, in corso di proiezione al cinema Quattro Mori. Alcuni dei momenti di maggior splendore della Libertas sono arrivati grazie ad aiuti “americani” e a sponsor tali da garantire un livello superiore.
Ebbene, quella circostanza si sta per verificare di nuovo. Dall’America stavolta non arriverà un nuovo Jeelani, ma qualcuno di assimilabile ai D’Alesio e ai Boris. Si tratta di Marco Benvenuti, imprenditore informatico che ha studiato e lavorato in America, realizzando un software poi adottato in tutto il mondo in ambito alberghiero.
Benvenuti è figlio dell’ex sindaco di Livorno ed ha una grande passione per il basket, tanto che pur lavorando a Las Vegas ha acquisito importanti partecipazioni sia in Libertas che in Jolly Acli Livorno. Il suo obbiettivo è dichiaratamente quello di riportare le due squadre nella massima serie maschile e femminile. L’imprenditore dispone ampiamente della leva finanziaria per arrivare a questo risultato.
Il ritorno in Italia di Benvenuti – attualmente ad Houston per questioni personali – è previsto per la prossima primavera, quindi la Libertas Livorno 1947 si adopererà perché questi possa svolgere le funzioni di presidente a distanza e “mettere in campo tutte le potenzialità e risorse per salvare la categoria”.
La grande forza della Libertas sta nella capacità di soffrire e reagire, proprio quella forza che le ha permesso l’anno scorso di arrivare alla promozione. Adesso, con la lucida regia di Marco Andreazza, Fantoni e compagni sono chiamati a tener duro sino a fine campionato guadagnandosi la salvezza in A2.
Dal 2025/26 poi tutto cambierà, e probabilmente in meglio.