Giochi non inclusivi, parla il garante dei disabili Melis
E critica la mancata programmazione e le scelte del Comune
Sulla vicenda dell’area giochi non inclusiva è intervenuto anche il garante delle persone con disabilità, Maurizio Melis. Lo ha fatto con un documento ufficiale dai toni molto forti.
Quello che segue è il documento originale. In neretto troverete i punti salienti
Ill.mo sig. Sindaco,
Ill.mi componenti della Giunta:
Stella Sorgente, assessore alle politiche giovanili;
Alessandro Aurigi, assessore ai lavori pubblici e arredo urbano;
Paola Baldari, assessore al PEBA;
Leonardo Apolloni, assessore alle politiche sociali;
Chiar.mi presidenti delle commissioni:
Marco Galigani – V commissione – Politiche sociali
Edoardo Marchetti – VI commissione – Vivibilità urbana
Barbara Lenzi – VIII commissione – Diritti, pari opportunità, differenze di genere
Gent.me signore e gent.mi signori,
PREMESSO CHE:
– sono venuto a conoscenza solo qualche giorno fa della costruzione di tre strutture di giochi per bambini alla Terrazza Mascagni;
– ho potuto constatare con profondo rammarico che non si è pensato, in sede di progettazione, alla realizzazione di almeno una delle due strutture che fosse accessibile ai disabili;
– che mi giunge voce, a mezzo stampa, che il Consigliere, nonché presidente della commissione alle politiche sociali, sig. Marco Galigani, abbia replicato alle domande sull’argomento con la frase “quando avremo i soldi provvederemo” (cit.);
– che ho riscontrato, sempre a mezzo stampa, le affermazioni dell’Assessore Aurigi: “Al momento le aree gioco inclusive sono e verranno realizzate solo all’interno dei parchi, non abbiamo in programma di adeguare quelle all’aperto” e “Le strutture nei parchi sono più al sicuro dai atti di vandalismo” (cit.);
– che sul quotidiano on-line Livorno Press è stato reso pubblico uno scambio di e-mail risalente addirittura al 2017 nel quale il sig. Marco Baldini, ha segnalato a quasi tutte le persone in indirizzo l’opportunità di rendere inclusive le strutture quando ancora si era in fase di stanziamento fondi.
TUTTO CIO’ PREMESSO, CHIEDO UFFICIALMENTE ALLE SS.LL.:
– che si renda edotto il Garante delle persone con disabilità di tutte le opere pubbliche in corso di progettazione e/o realizzazione;
– che si provveda a coinvolgere il Garante in tutte quelle commissioni ordinarie o straordinarie che possano riguardare la tematica;
– che sia cura di tutta l’Amministrazione di istruire qualsiasi dirigente sull’opportunità di valutare se tali opere possano riguardare il tema dell’accessibilità e dell’inclusività e, nel dubbio, coinvolgere sempre il Garante, nella considerazione che le mie osservazioni e il mio rammarico sono sostanzialmente inutili (se non moralmente, almeno materialmente) a opere realizzate, salvo la poco probabile possibilità e la volontà degli autori di porre rimedio ad eventuali “dimenticanze”.
RILEVO
– pur comprendendo che la figura del Garante, fino all’anno scorso, non era presente e che quindi c’è da “abituare” l’apparato amministrativo-burocratico comunale al coinvolgimento di tale figura nella realizzazione di tutte le opere cittadine, che deve essere obbligo morale delle SS.LL. tenere in considerazione le diverse esigenze dei cittadini e che quindi deve cambiare la forma mentis dell’amministrazione della città; deve, insomma, la cultura della disabilità permeare ogni atto amministrativo e pratico dell’amministrazione;
– riconosco che già dal mio insediamento ad oggi molte cose sono cambiate da questo punto di vista, poiché sono sempre più coinvolto e consultato per diversi casi, ciononostante questo evidentemente non basta, e si rende assolutamente indispensabile evitare qualsiasi episodio come questo dei giochi che, agli occhi del cittadino disabile, oscura anche le cose buone che si stanno pian piano facendo;
Rilevo soprattutto che NON PUO’ E NON DEVE essere addotta a scusante, men che mai dichiarata ufficialmente da persone interessate in prima linea alla tematica, la mancanza di fondi in episodi del genere. Tutto ciò è deprecabile. Una volta che si spendono 41.500 euro per un’opera deve essere obbligo morale ridimensionare l’opera se questo deve servire per poterla rendere inclusiva. In fattispecie, considerando che si tratta di tre giochi, uno di questi doveva essere inclusivo anche se per farlo fosse stato necessario ridimensionare uno degli altri due per poter rientrare nell’importo messo in capitolo. Non penso che i cittadini normodotati avrebbero avuto a che dire se avessero avuto a disposizione 2 giochi che prima non esistevano anziché 3… D’altra parte quello scambio di mail del 2017 rivela che il problema era già stato posto e, ahimè, dimenticato.
Non può altresì essere addotta a scusante l’impossibilità di sorvegliare le strutture, perché questo vale sia per le strutture per disabili che per quelle per normodotati. Con questo pensiero non dovrebbe più essere fatto nulla per nessuno. Chi infatti sorveglierà che le strutture inaugurate non vengano danneggiate dai vandali o dall’uso improprio?
È vero e meritorio che, se sono esatte le parole dell’assessore Aurigi riportate dalla stampa, si sta pensando a realizzare dei giochi inclusivi nei parchi cittadini, e considerando l’esiguità dei fondi comunali, io stesso mi faccio difficoltà a chiedere di realizzare nuove opere, ma proprio per questo è necessario razionalizzare le somme già poste a bilancio che, senza spendere un centesimo in più, possano rendere la città più vivibile PER TUTTI.
Auspico che l’accaduto possa essere di futuro monito per tutti gli interessati e come ho esposto nelle richieste, che la cultura della disabilità divenga realmente un cardine della politica di questa e delle amministrazioni che seguiranno. Il sig. Sindaco stesso, nel darmi l’incarico, mi chiese di non fare sconti a nessuno, infatti come ho apprezzato le cose buone fatte, non posso fare sconti in occasioni come questa.
Maurizio Melis