Mobilità, viabilità e petizione popolare per Borgo Cappuccini, l’analisi di Antonio Morozzi
Livorno 7 febbraio 2021
Il nuovo PUMS di Livorno
“In questi giorni si parla del PUMS, uno strumento di pianificazione della mobilità urbana atteso da 20 anni nella nostra città che ha avuto importanti mutamenti urbanistici e ne prevede di importanti in un futuro ormai prossimo.
I provvedimenti presi a riguardo della mobilità negli anni recenti hanno mano a mano solo penalizzato i suoi abitanti e commercianti di quartieri come Borgo dei Cappuccini.
Il voluminoso PUMS non è emerso dalla partecipazione diretta e per questo suscita tanto scalpore esaminandone le scelte prese lontane dai cittadini. La partecipazione paventata ha coinvolto telematicamente un campione esiguo di cittadini (723) secondo noi non rappresentativo soprattutto nella suddivisione per età rispetto alla realtà (> 60 anni solo 19%) vedi allegato
La pedonalizzazione del tratto di Borgo Cappuccini
Un provvedimento specifico prospettato ha sbalordito abitanti e commercianti di Borgo Cappuccini, quello della Pedonalizzazione definitiva del tratto iniziale della via che da il nome al quartiere.
Non se ne capisce il senso, il beneficio collettivo che potrebbe generare, pensando nel contempo che l’intervento di “Officine storiche” sta avanzando verso la sua conclusione.
Imposto questa estate in via “sperimentale” ha prodotto solo grossi problemi nella mobilità del quartiere, anche di ordine pubblico e nel complesso della vivibilità e nell’esercizio delle attività commerciali di Borgo Cappuccini.
Tutto ciò ha prodotto la costituzione di un Comitato di quartiere che ha coalizzato commercianti ed abitanti colpiti dalle stesse problematiche.
Ci tornano a mente le parole pronunciate dall’Ass. Cepparello, durante il Consiglio Comunale del 22/1/2019:
“nel caso del degli stalli blu dei 13000 stalli blu della gestione Nogarin, essi sono stati realizzati senza una pianificazione del traffico e della mobilità aggiornata e quindi questo è già un vizio importante, prima si pianifica la mobilità nel suo complesso e poi la sosta, e sono stati anche realizzati senza cercare un confronto con gli stakeholder, in primis i residenti ed i commercianti, diciamo è stata una misura che ha avuto ha avuto una peculiarità, è riuscita a far arrabbiare contemporaneamente residenti e commercianti, cosa che non capita spesso, non c’è stato un preventivo confronto e non c’è stata di conseguenza una preventiva ricognizione delle gravi criticità che questo sistema della Sosta avrebbe fatto piombare sulla città.”
La petizione sugli stalli blu nel quartiere presentata nel 2019
Quanto sopra era all’interno di un dibattito sulla petizione di iniziativa popolare firmata da 1003 cittadini e commercianti di Borgo Cappuccini, in cui chiedevamo sostanzialmente:
la restituzione dello spazio per la sosta decurtato di 368 unità ( n.b. quasi un campo di calcio);
di ridurre la larghezza delle carreggiate allo stato precedente (3,00 m) che rispettava il D.M. 5/11/2001 n.6792 e quindi tutelava la vivibilità del quartiere (riducendo velocità di percorrenza, inquinamento e quindi difendeva pedoni e ciclisti)
– La petizione fu presentata nel febbraio 2019 e ripresentata il 16/07/2019
Non fu discussa entro 60 giorni come da regolamento, ma solo dopo 200 giorni, non al primo Consiglio Comunale disponibile ma al dodicesimo.
– Il suo testo non fu compreso dall’assessore:
“Quindi io rispondo , dò due risposte diverse a queste due domande : la prima domanda del vostro testo e La seconda, Purtroppo ha una risposta negativa, cioè possiamo trasformare gli stalli Bianchi : No! No perchè per un motivo molto semplice, perchè ad oggi lo spazio pubblico per il parcheggio della città è stato di fatto venduto a una società privata con un contratto che è regolare e quindi noi su questo non possiamo muoverci. ”
“Il problema della petizione , consigliera Vaccaro, che la petizione chiede di trasformare anche gli stalli blu esistenti in bianchi e io questo non lo posso fare,”
Non è affatto quello che chiedevamo ben consci di un contratto in vigore tra amministrazione e Tirrenica Mobilità
– Ci fu promesso un incontro il mese successivo dopo una serie di sopralluoghi in riferimento al parere atteso da parte del Ministero dei Trasporti in merito al DPR 1//8/2011 n. 151 riguardo le norme antincendio e le larghezze delle carreggiate, che non si è mai verificato.
Chiaramente la carreggiata più larga è un vantaggio indubbiamente E infatti quello che noi dobbiamo verificare con il Ministero e la compatibilità con il DPR del 2001 sulla prevenzione degli incendi…..cioè il dpr 151 del 2011
“Quindi ricapitolando per essere chiari. Stiamo iniziando una ricognizione precisa che ci porterà a chiedere un dovuto parere al Ministero Dopodiché Procederemo con la.. dipingeremo di nuovo degli stalli Bianchi dove potremmo farlo.”
“Poi per quanto riguarda la tempistica, mi sembra una cosa molto importante
Io farei così se siete d’accordo Io credo che i cittadini che hanno fatto questo sforzo vadano anche il più possibile ascoltati
Quindi potremmo darci un appuntamento, diciamo tra un mese, io potrei aggiornarvi o in commissione, questo decidiamolo; oppure anche direttamente, così magari possiamo anche a udire cittadini
Potrei aggiornarvi sulla ricognizione che abbiamo fatto rispetto a questo parere, cioè rispetto al DPR si diceva 151, perchè in effetti delle prescrizioni le da in particolare modo per quelle strade dove ci sono edifici recenti più alti di 12 metri …. non ce ne sono? …. probabilmente! … oppure altre fattispecie.
Può darsi che non ci siano però la ricognizione va fatta puntualmente.
Lo so, lo so ma io bisogna che la , faccia io però , naturalmente con gli uffici, perché giustamente cioè avete fatto un lavoro
il signor Morozzi ha fatto un lavoro veramente encomiabile che ci è anche di aiuto, ma ora bisogna che lo facciano anche i tecnici del comune.”
A quanto ci risulta il riferimento era errato, essendo al contrario il DM 16/5/1987 che tratta la materia e comunque si applica ad edifici superiori ai 12 m di nuova costruzione ( successiva al 1987) o ad esistenti in caso di ristrutturazione che comportino modifiche sostanziali cioè il rifacimento oltre di il 50 % dei solai o il rifacimento strutturale di scale o l’aumento di altezza, in sostanza non applicabili al nostro quartiere di costruzione assai precedente. Inoltre recenti colloqui con la Direzione generale per la sicurezza stradale del Ministero dei trasporti ci hanno indicato che tale parere era mai stato chiesto ne tantomeno dato a distanza di un anno.
Il nostro studio sulle petizioni di iniziativa popolare
A tutt’oggi ( quasi 600 giorni dalla presentazione) non ci è pervenuta nessuna missiva indicante ufficialmente l’esito del dibattito da parte dell’amministrazione comunale; prassi seguita dall’83% dei 106 capoluoghi di provincia italiani da noi constata in uno studio condotto interpellando le Segreterie Generali di tali città. (vedi allegato)
Importante riferimento per le petizioni di iniziativa popolare è il D.L. 18/8/2000 n. 267, “testo unico delle leggi degli enti locali” agli artt. 6,7,8, in merito a Statuti Comunali,Regolamenti e Partecipazione.
La Petizione , come le Istanze ed i Referendum, cioè gli istituti di partecipazione popolare, sono disciplinati negli Statuti ed anche in regolamenti specifici nel 45% dei comuni, nel regolamento del Consiglio comunale per il 12% mentre il 27% non ne è dotato o lo sta redigendo.
Un’apposita Commissione consiliare fa argomentare preventivamente i rappresentanti dei firmatari sulle proprie istanze nel 25 % dei comuni.
L’esito del dibattimento del Consiglio comunale in merito, ove previsto, si ha entro 60 giorni dalla presentazione nel 46% dei casi; entro 3 giorni nel 16% ed entro 90 giorni per il 13%.
Viene comunicato ai rappresentanti dei firmatari per iscritto nell’83 % dei casi ed indicato sull’Albo Petrorio nel 13%..
La nostra petizione:
Nel nostro caso rivolgendosi all’URP risulta in merito solo la protocollazione della petizione del 16/7/2019 e la presa in carico da parte dell’ass. Cepparello la settimana successiva.
Nell’anno che è corso dopo il dibattimento abbiamo sollecitato l’amministrazione a darci risposta ufficiale in merito, rivolgendoci più vote anche ai singoli consiglieri comunali di ogni schieramento, ma a tutt’oggi nessuno ha tutelato il nostro legittimo diritto di cittadini.
Antonio Morozzi
(n.b. sono un semplice sostenitore del comitato, che non ha nessuna carica in esso , che abita in Borgo Cappuccini e studia il quartiere da anni per alimentare la partecipazione diretta dei miei concittadini)
in allegato:
– confronto tra campione sondaggio PUMS e nostro sondaggio sulla qualità della vita nel quartiere