“Vertenza Livorno aspetta ancora risposte precise”
Continua l’attesa dei disoccupati della metalmeccanica. Non si sa ancora nulla sui bacini mentre il quadro normativo sulla mobilità rimane incerto
L’estate è praticamente finita, e siamo a settembre. Mese nel quale vi sarebbero dovute essere se non delle certezze, almeno risposte chiare su due aspetti fondamentali per i disoccupati della metalmeccanica livornese: i bacini di carenaggio e la mobilità.
E invece non si sa nulla. Sui bacini di carenaggio il quadro è quantomai oscuro. Il segretario Provinciali a luglio aveva parlato di una intimazione a Sopromar e Montano per far liberare il bacino dalla nave Urania. Ma sembra che quella via non sia stata più ritenuta praticabile. Il presidente Corsini invece a Roma aveva parlato di una liberazione del bacino galleggiante dal relitto entro settembre. Ad oggi siamo nel campo delle ipotesi perché manca una posizione ufficiale e pure una informale. Passano i mesi, i disoccupati si riuniscono, ma non si sa ancora quando potrà andare a gara un comparto industriale in grado di riportare il lavoro a molte famiglie livornesi, i cui membri sono quasi tutti over 45.
Anche il panorama normativo è assai poco chiaro. Vi sono nodi interpretativi irrisolti sulla mobilità e sui sostegni al reddito; questioni che devono essere risolte a Roma.
I componenti di Vertenza Livorno sono stanchi e logorati da un’attesa piena di incertezze sul loro futuro. Non sanno se potranno tornare ad avere una speranza di lavoro in porto, mentre alcuni di loro rischiano di perdere la mobilità per aver lavorato in buona fede pochi giorni.
Vertenza Livorno aveva preparato una lettera da consegnare al presidente dell’Autorità di Sistema Corsini, ma la consegna è slittata di alcuni giorni per delle rifiniture. Il testo chiede certezze sui tempi e garanzie di occupazione per i disoccupati livornesi.
Nella riunione tenutasi ieri, sono intervenuti gli esponenti politici di Pd, Fratelli d’Italia, Lega Nord, Città Diversa e M5s. Difficile trovare un punto di equilibrio fra tutte le posizioni espresse in specie sul tema dei bacini. Mentre il presidente di Vertenza chiedeva lavoro e dignità, Sergio Landi, da parte sua, suggeriva di far presto con il bando bacini,ma solo dopo avere concordato e risolto su basi giuridiche e strumentali il problema della riparazione del Bacino Mediterraneo; l’esponente del Pd Sergio Muzi replicava che il bando potrebbe essere avviato subito dopo la rimozione della nave Urania, prevista per la fine di questo mese di settembre. A Muzi controreplicava Costanza Vaccaro (Lega) sostenendo che un bando di gara condizionato dalla mancata riparazione preventiva del bacino galleggiante potrebbe configurare una turbativa d’asta ed esporre l’aggiudicazione ad una serie interminabile di ricorsi.
A cura di Sergio Nieri