Stalli blu: Confcommercio esterrefatta per le dichiarazioni del Comune
“Sorprende che assessore e capogruppo M5S trovino il tempo di andare di strada in strada a fare sondaggi sugli stalli blu, mentre non hanno trovato modo di darci udienza”.
Il direttore di Confcommercio Livorno Federico Pieragnoli ne è certo: a Livorno si lavora per svalutare il ruolo delle associazioni di categoria, così da avere mano libera.
“L’assessore alla mobilità Giuseppe Vece e il capogruppo del Movimento 5 stelle Marco Galigani annunciano che grazie a sopralluoghi e incontri in Borgo San Jacopo e in via Calatafimi, andranno incontro alle esigenze di alcuni cittadini, di caldaisti, elettricisti, idraulici. Ci fa piacere per le categorie, ma gli altri imprenditori?
E il Comune informa che continuerà, legittimamente, ad andare in giro per la città a capire se ci sono situazioni critiche da tenere in considerazione per altri eventuali correzioni.
Evidentemente il Comune ha molto tempo a disposizione per passare da strada in strada, di bottega in bottega ed è legittimo che lo faccia. Ma le associazioni di categoria, grazie alla loro presenza capillare sul territorio comunale, avevano già raccolto le criticità del nuovo piano della sosta e ne avevano fatto una approfondita sintesi. Una sintesi che Sindaco e Comune non hanno avuto modo, tempo o voglia di ascoltare, preferendo probabilmente andare in giro per i quartieri nell’orgia di una campagna elettorale permanente che promette tutto a tutti, senza riuscire a partorire un progetto che dia valore al nostro centro storico e opportunità al nostro tessuto economico”.
Confcommercio ha raccolto le richieste degli imprenditori di diverse categorie, e come associazione eravamo pronti a discuterne senza pregiudizi con l’amministrazione, anche per trovare compromessi vantaggiosi per tutti.
Abbiamo sempre ribadito, sia scrivendo direttamente a Nogarin e Vece, sia a mezzo stampa, che per noi il canale con il Comune avrebbe dovuto restare aperto.
La temperie del secondo millennio fa della disintermediazione il falso mito della modernità, ma il rapporto diretto tra politica e cittadino, se può essere utile e affascinante per alcune tematiche, rischia di divenire la foglia di fico di un potere che decide senza discutere e senza ascoltare, se non la pericolosa anticamera del clientelismo.
Dello stesso atteggiamento abbiamo avuto prova anche con la stesura e firma dei protocolli per i Centri Commerciali Naturali.
All’assemblea generale Confcommercio dello scorso 7 giugno a Roma il ministro delle Sviluppo economico Di Maio ha sottolineato l’importanza di Confcommercio, e quindi delle associazioni di categoria. Nuovamente si nota uno scollamento clamoroso da quanto dichiarato a livello nazionale e quanto verifichiamo a livello locale. Abbiamo in programma un incontro con la Confederazione nazionale per esporre le difficoltà riscontrate a livello locale, non tanto sugli stalli blu, quanto sull’incapacità di una amministrazione di riconoscere Confcommercio come interlocutore legittimato dal Contratto collettivo Nazionale del Lavoro a rappresentare gli interessi degli imprenditori nei confronti delle istituzioni”.