Collesalvetti 14 Aprile 2022

Eni e danni alla salute: c’è un esposto di Greenpeace, Medicina Democratica e Pro Natura

Raffineria ENI Livorno-Collesalvetti: esposto alla Procura per danni alla salute

L’esposto è stato presentato stamattina dalle Associazioni Greenpeace Italia, Medicina Democratica e Pro Natura, fortemente preoccupate per le pesanti ripercussioni sulla salute delle persone delle emissioni ambientali soprattutto nel quartiere Stagno in Comune di Collesalvetti.

Il comunicato delle tre associazioni

 

Eni e danni alla salute c'è un esposto di Greenpeace, Medicina Democratica e Pro NaturaLivorno, 14 aprile 2022

Un esposto alla Procura di Livorno è stato presentato questa mattina da Greenpeace Italia, Medicina Democratica e Pro Natura

L’oggetto è la richiesta urgente di verifiche e approfondimenti sull’impatto delle emissioni ambientali della Raffineria ENI e gli effetti sulla salute delle popolazioni delle zone limitrofe, in particolare del quartiere Stagno (Comune di Collesalvetti).

L’esposto, presentato dall’avvocato Riccardo Gambi di Lucca, per conto delle associazioni, è corredato da diversi allegati, frutto di indagini e di numerosi elementi raccolti.

 

Marco Caldiroli, Presidente di Medicina Democratica dichiara

“Le evidenze epidemiologiche confermano un pesante impatto sulla salute dei residenti in queste zone.  E’ necessario e urgente effettuare ulteriori approfondimenti proprio nel quartiere Stagno.

Lo studio Sentieri sullo stato di salute nei Siti di Interesse Nazionale ha evidenziato infatti un incremento di patologie, di malformazioni congenite e un eccesso di mortalità a Livorno e Collesalvetti.

Riteniamo che ciò possa essere correlato all’esposizione alle sostanze pericolose rilasciate nell’ambiente principalmente dalla raffineria ENI”.

 

I “riflettori” si erano riaccesi sulla situazione della raffineria a causa dell’incidente del 30 novembre 2021 presso i forni per la produzione di lubrificanti:

in quell’occasione, solo per fortuite condizioni favorevoli l’incidente non aveva provocato danni per i lavoratori, pur causando l’esteso inquinamento di una vasta area intorno agli impianti.

Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia dichiara:

 

“Nei mesi scorsi avevamo già denunciato pubblicamente che gli interventi di bonifica nel sito della raffineria sono, scandalosamente, fermi”,

Ci sono solo pochi progetti di intervento che riguardano appena il 5 per cento per i terreni e lo 0 per cento delle falde: è quello che dicono i dati del Ministero della Transizione Ecologica.

Chi vive vicino ai SIN ha il diritto, come chiunque, di vivere in un ambiente pulito e non contaminato.

Abbiamo l’ambiente in Costituzione e la popolazione di Stagno ha diritto a un risanamento rapido ed efficace dell’area”.

Mauro Furlani, Presidente della Federazione Nazionale Pro Natura, ha infine sottolineato che:

 

“le condizioni della ultima autorizzazione integrata ambientale della raffineria sono inadeguate; non attuano correttamente la politica europea sulla riduzione e prevenzione integrata dell’inquinamento, permettendo elevate emissioni di sostanze pericolose e cancerogene; ciò ha determinato, negli anni, ulteriori e pesanti esposizioni per le popolazioni e l’ambiente che sarebbe stato possibile prevenire”.

 

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