Aree pubbliche 8 Febbraio 2021

Urbanistica e mobilità: Il modello sanitario e le scelte infrastrutturali

Livorno, 8 febbraio 2021

Pubblichiamo l’ottavo di una serie di contributi al PUMS in corso di approvazione e alla stesura dello strumento urbanistico, il Piano Operativo Comunale, del Comune di Livorno, del Dr. Mario Antonio Gambacciani dell’associazione culturale AMT Toscana.

Gli altri contributi pubblicati e che pubblicheremo nei prossimi giorno sono:

1 – l’importanza di una visione complessiva, obiettivi urbanistici riguardanti lo sviluppo economico (21 gennaio 2021)

2 – Osservazioni sul PUMS (24 gennaio 2021)

3 – La mobilità urbana. Le 4 stazioni di Livorno collegate dal tram (26 gennaio)

4 – Il ripristino della Stazione S.Marco, epicentro della visione (27 gennaio)

5 – Livorno inserita in una area vasta tramite il tram treno. Importanza dei collegamenti regionali e nazionali. (28 gennaio)

6 – Il porto e la viabilità di cintura (1 febbraio)

7 – Il sistema dei fossi, Il Porto Mediceo e la Bellana (4 febbraio)

8 – Il modello sanitario e le scelte infrastrutturali (8 febbraio)

9 – La rigenerazione dell’area delle Terme del Corallo (10 febbraio)

10 – Valorizzazione della costa di Calafuria. Pista ciclabile e pedonale e rete ciclabile tirrenica (15 febbraio)

 

Il modello sanitario e le scelte infrastrutturali

 

Uno dei caposaldi del Modello sanitario toscano è dato dalla sua organizzazione territoriale che si sviluppa principalmente nei presidi ospedalieri e nelle Case della salute.

Nell’ambito di ciascun distretto sanitario, le Case della Salute svolgono un ruolo fondamentale nella; presa in carico dei pazienti, nella somministrazione dei servizi ambulatori di base, nella successiva assistenza verso prestazioni specialistici, nell’integrazione tra assistenza sanitaria e sociale, nella sanità di iniziativa per la prevenzione, specialmente per le patologie croniche.

Tutto questo anche per evitare il ricorso improprio alle strutture ospedaliere.

I servizi svolti non sono omogenei in tutte le Case della Salute, anche in considerazione delle peculiarità sanitarie di ciascun distretto.

 

La tendenza è quella di incrementare i servizi erogati in tali strutture per favorire la vicinanza ai bisogni dei cittadini.

Il modello sanitario e le scelte infrastrutturali

Il numero delle Case della Salute è cresciuto progressivamente in Toscana: dalle 60 nel 2017, alla fine del corrente anno sono previste diventare 117.

Il modello sanitario e le scelte infrastrutturali

Alla fine del ventennio di Rossi (10 anni come assessore alla sanità e 10 anni come Presidente della Regione); purtroppo Livorno si trova sempre ultima in Toscana:

oltre a non disporre del nuovo Ospedale, è sempre al palo per le Case della Salute.

 

Certamente le responsabilità vanno condivise con le amministrazioni locali ma, di fatto, il modello toscano sanitario i livornesi non l’hanno ancora visto e ciò ha concorso a penalizzare il livello di prestazioni.

Il modello sanitario e le scelte infrastrutturali
Caratteristica della Casa della Salute è quella della prossimità e quindi il loro posizionamento deve essere previsto in più ambiti cittadini in modo tale da comprimere la relativa domanda di mobilità.

Il presidio ospedaliero, invece, ha caratteristiche territoriali dovendo essere destinato ai cittadini di più comuni e il posizionamento naturale sarebbe quello di ottimizzare la distanza economica dei ricorrenti.

 

E così in Toscana i nuovi presidi ospedalieri realizzati negli ultimi decenni hanno trovato collocazione in posizione periferica rispetto al centro cittadino ma che garantisse una relativa facilità di accesso (vedi in particolare le tranvie a Careggi e a Cisanello).

Livorno ha fatto una scelta diversa rispetto a quella ottimale di Porta a Terra:

il nuovo ospedale sorgerà nel Parco Pertini anche andando a recuperare l’abbandonata fabbrica Pirelli.

 

C’è da dire che vi era la necessità di accelerare e di modificare drasticamente la precedente versione che prevedeva un periodo transitorio con notevoli disagi nei servizi ma le alternative non sono state prese in considerazione.

Le abitudini tendono a modificarsi in presenza di soluzioni che si rivelano migliorative.

Il modello sanitario e le scelte infrastrutturali

Fatto sta che le conseguenze urbanistiche sono evidenti:

 

si costruisce l’ospedale in un parco cittadino alla faccia dei “volumi zero”.

La parziale compensazione con le aree liberate nell’attuale perimetro, con la delocalizzazione avrebbero avuto, invece, connotati aggiuntivi di verde urbano pubblico.

Inoltre, occorre rilevare che nel perimetro ospedaliero sono previste anche la contemporanea presenza di:

una Casa della Salute;

di una struttura ibrida come una Cittadella della Salute -in luogo degli attuali 4°, 5° e 6° padiglione- che di fatto andrà a determinare un ulteriore accentramento di servizi e di domanda di mobilità sanitaria anche per il conseguente prevedibile indebolimento dei servizi territoriali di prossimità.

Si va, infatti, in direzione opposta al modello delle Case della Salute che tende ad evolversi con i servizi ambulatori di secondo livello e con gli ospedali di comunità.

 

A questo punto comunque non si torna indietro e la certificazione della Conferenza dei servizi della non necessità di bonificare l’area ex Pirelli è confortante per i tempi di realizzazione.

Bisogna, invece, concentrarsi sulle proposte del PUMS per mettere mano ad una situazione di mobilità nell’area già critica.

 

Come realizzare un sistema che possa determinare una distanza economica dignitosa sia ai cittadini livornesi che a quelli dei comuni limitrofi interessati come Collesalvetti?

Anche perché sulla distanza economica si gioca la domanda di servizi del nuovo complesso e quindi anche dell’offerta.

L’alternativa di Cisanello è sotto gli occhi di tutti anche per le prestazioni d’intensità ricorrenti.

Come è noto la nuova struttura avrà una dimensione complessiva di 66.300 mq oltre a circa 9.600 mq del parcheggio interrato, con copertura verde sfruttando la sagoma dei demoliti padiglioni 9 e 11 e destinato al personale e agli utenti (circa 400 posti auto).

Il modello sanitario e le scelte infrastrutturali

Per migliorare l’accessibilità, è prevista la Hospital street che partendo dalla ex officine Pirelli corre parallela a Via della Meridiana fino all’altra estremità collocata nell’area del parcheggio interrato.

Il sistema d’ingresso differenziato dalle due estremità è pensato per garantire funzionalità e migliorare la condizione del traffico dell’area.

L’ingresso al pronto soccorso avverrà da viale Carducci con camera calda, parcheggio per le ambulanze e sosta breve per i familiari.

 

Sempre per migliorare la viabilità è previsto il prolungamento di via della Meridiana fino a Via Gramsci.

Nel PUMS, sulla base di rilevazioni sui nodi attuali di circolazione afferenti al perimetro ospedaliero e di simulazioni modellistiche realizzate tenendo presenti gli interventi viari previsti nel progetto, risulta un miglioramento della qualità della circolazione.

Il modello sanitario e le scelte infrastrutturali

Questa conclusione appare quantomeno da approfondire nei parametri presi in considerazione.

Quello che emerge è che il sistema viario dell’area dell’ospedale di Livorno è già interessato da flussi di traffico intensi tali da provocare, particolarmente nelle ore di punte, fenomeni di congestione e di coda sia in Via Gramsci, sia sul Viale Carducci che sul Viale Alfieri.

 

In particolare, le rivelazioni ambientali all’incrocio di quest’ultime arterie sono note per i suoi dati pessimi.

Il modello sanitario e le scelte infrastrutturali
Certo è che il posizionamento della nuova struttura e dei suoi ingressi comporteranno flussi aggiuntivi sul Viale Carducci e le soluzioni di potenziamento dell’attuale TPL che di parcheggio sotterraneo non appaiono tali da rendere la distanza economica dignitosa.

Anche qui occorrerebbe individuare nuove soluzioni.

Come ridurre drasticamente il traffico veicolare sull’asse orizzontale del Viale Carducci?

Riducendone la domanda con il ripristino della Stazione S.Marco per il traffico ferroviario regionale e l’introduzione della tranvia con passaggio all’interno dello stesso perimetro ospedaliero. In tal modo, anche il collegamento con le cerniere di mobilità sarebbe efficace e la territorialità del nuovo ospedale troverebbe supporto.

Il modello sanitario e le scelte infrastrutturali

 

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