Urbanistica e mobilità: Terme del Corallo, la rigenerazione dell’area
Livorno, 10 febbraio 2021
Pubblichiamo il nono di una serie di contributi al PUMS in corso di approvazione e alla stesura dello strumento urbanistico, il Piano Operativo Comunale, del Comune di Livorno, del Dr. Mario Antonio Gambacciani dell’associazione culturale AMT Toscana.
Gli altri contributi pubblicati e che pubblicheremo nei prossimi giorno sono:
1 – l’importanza di una visione complessiva, obiettivi urbanistici riguardanti lo sviluppo economico (21 gennaio 2021)
2 – Osservazioni sul PUMS (24 gennaio 2021)
3 – La mobilità urbana. Le 4 stazioni di Livorno collegate dal tram (26 gennaio)
4 – Il ripristino della Stazione S.Marco, epicentro della visione (27 gennaio)
5 – Livorno inserita in una area vasta tramite il tram treno. Importanza dei collegamenti regionali e nazionali. (28 gennaio)
6 – Il porto e la viabilità di cintura (1 febbraio)
7 – Il sistema dei fossi, Il Porto Mediceo e la Bellana (4 febbraio)
8 – Il modello sanitario e le scelte infrastrutturali (8 febbraio)
9 – La rigenerazione dell’area delle Terme del Corallo (10 febbraio)
10 – Valorizzazione della costa di Calafuria. Pista ciclabile e pedonale e rete ciclabile tirrenica (15 febbraio)
La rigenerazione dell’area delle Terme del Corallo
Lo stabilimento termale Acque della Salute, noto anche come Terme del Corallo, si trova nei pressi della Stazione Centrale.
Le Terme furono completate nel 1904 anche con eleganti decorazioni liberty; nello stesso anno fu aperta una linea tranviaria che dallo stabilimento conduceva fino al centro cittadino.
In breve, le Acque della Salute divennero uno dei principali centri di attrazione di Livorno, che all’epoca era ancora una delle capitali italiane del turismo balneare.
Per quelle che raggiunsero persino l’appellativo di “Montecatini a mare”, fu innalzato anche un lussuoso albergo, l’Hotel Corallo, dotato già all’epoca di ascensori elettrici.
Dopo decenni di abbandono, il complesso necessita di una completa ristrutturazione delle strutture e dell’abbattimento del cavalcavia ferroviario che, posizionato proprio davanti all’ingresso, ne condiziona negativamente l’immagine.
La recente disponibilità dal sovraintendente degli Uffizi Schmidt di farne uno dei presidi del progetto “Uffizi Diffusi” rappresenta per il territorio una grande opportunità culturale.
La proposta dell’Amministrazione Comunale di accesso al finanziamento del Recovery Fund deve essere sostenuta con convinzione.
Questo positivo scenario culturale deve essere accompagnato anche sul piano urbanistico per la conseguente necessità di rigenerazione dell’area e sul piano della mobilità.
Dal punto di vista urbanistico la valorizzazione dell’area delle Terme significa anche migliorarne il rapporto funzionale da una parte con l’area confinante della Porta a Terra e dell’altra verso la città, con il Viale Carducci.
L’attuale Piano Particolareggiato del Comune di Livorno prevede per la Porta a Terra il completamento della trasformazione urbanistica delle aree mediante interventi di nuova edificazione e realizzazione delle relative urbanizzazioni, come concepito originariamente dallo studio Gregotti.
Riprende quello decaduto nel 2009 rimasto inattuato per il 30% e riguarda l’area fra la ferrovia e la variante.
L’intervento sulle Terme è destinato ad essere una importante attrazione turistico-culturale che può rappresentare un volano per la città. Immaginiamo un turista che viene a visitare gli Uffizi distaccato:
come può essere agevolata e diffusa questa visita? Dalla bellezza dell’area e dalla disponibilità di importanti servizi.
A maggior ragione il rapporto funzionale con l’attigua Porta a Terra assume importanza, a partire dalla cerniera di mobilità prevista dal PUMS in Via Masi e i servizi già disponibili e raggiungibili a piedi.
Al riguardo diventa fondamentale dove e come fare il previsto sottopasso in luogo dell’attuale cavalcavia.
La proposta indicata nel PUMS di realizzo del sottopasso nell’attigua Via Morvillo può essere una valida soluzione in quanto come riportato “il restauro delle Terme della Salute assume una doppia valenza:
oltre al puro e semplice recupero del manufatto storico, il suo accorpamento con la Piazza Dante e l’intero parco della Stazione, esso può avere una destinazione che valorizzi l’intero parco e che catalizzi attività di pubblico interesse”.
Il rapporto con Via Masi andrebbe comunque rafforzato allungando su entrambi i lati e ampliando per il transito delle biciclette l’attuale sottopasso nord ferroviario.
Non convince, invece, la proposta del PUMS sulla nuova viabilità di Piazza Dante.
Più semplice recuperare l’accesso diretto di V.le Carducci per i mezzi TPL e taxi in entrambe le direzioni, lasciando l’attuale viabilità per i veicoli privati.
Come arricchire l’area con attività che si possono conciliare con la destinazione culturale delle Terme?
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Riprendendo i suggerimenti di Antonella Panza, Livorno si può proporre nell’assistenza a tutto tondo nei confronti degli anziani.
Certamente gli aspetti sanitari necessitano di strutture da collocare secondo un disegno territoriale ottimale e non è detto che l’area del Corallo e di Porta a Terra vi possa rientrare a pieno titolo.
Ma per le strutture di prevenzione e di riabilitazione, l’area può risultare un’opportunità. Il parco, la struttura alberghiera del Corallo e gli edifici abbandonati adiacenti alla Stazione rappresentano disponibilità importanti.
Centro benessere, centro congressi, utilizzo delle strutture non utilizzate della Stazione Centrale per negozi, facilità di accesso alle strutture commerciali e di servizi di Porta a Terra, rappresenterebbero importanti potenzialità di intrattenimento e di “vivibilità” dell’area per gli anziani.
Il collante di questa visione? Un progetto di mobilità all’avanguardia.
Già la presenza della Stazione ferroviaria (da ribattezzare Stazione Fonte del Corallo) destinata al traffico interregionale e all’auspicata Alta Velocità con il ripristino della Stazione S.Marco per il traffico regionale e di area vasta, è un aspetto di ricchezza per l’area. Se poi la destinazione a capolinea per la tranvia cittadina utilizzando i binari 1 e 2 si concretizzasse, si avrebbe una situazione di intermodalità all’avanguardia.