Aree pubbliche 24 Gennaio 2021

Urbanistica e mobilità: Osservazioni sul PUMS

Urbanistica e mobilità

Livorno 24 gennaio 2021

Pubblichiamo il secondo di una serie di contributi al PUMS in corso di approvazione e alla stesura dello strumento urbanistico, il Piano Operativo Comunale, del Comune di Livorno, del Dr. Mario Antonio Gambacciani dell’associazione culturale AMT Toscana.

Gli altri contributi che pubblicheremo nei prossimi giorno sono:

Gli altri contributi pubblicati e che pubblicheremo nei prossimi giorno sono:

1 – l’importanza di una visione complessiva, obiettivi urbanistici riguardanti lo sviluppo economico (21 gennaio 2021)

2 – Osservazioni sul PUMS (24 gennaio 2021)

3 – La mobilità urbana. Le 4 stazioni di Livorno collegate dal tram (26 gennaio)

4 – Il ripristino della Stazione S.Marco, epicentro della visione (27 gennaio)

5 – Livorno inserita in una area vasta tramite il tram treno. Importanza dei collegamenti regionali e nazionali. (28 gennaio)

6 – Il porto e la viabilità di cintura (1 febbraio)

7 – Il sistema dei fossi, Il Porto Mediceo e la Bellana (4 febbraio)

8 – Il modello sanitario e le scelte infrastrutturali (8 febbraio)

9 – La rigenerazione dell’area delle Terme del Corallo (10 febbraio)

10 – Valorizzazione della costa di Calafuria. Pista ciclabile e pedonale e rete ciclabile tirrenica (15 febbraio)

Osservazioni sul PUMS

Come è noto il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) è il documento, predisposto su un orizzonte temporale decennale, che ha lo scopo di orientare le politiche di mobilità cittadine.

È uno strumento strategico di pianificazione, che comprende tutti i modi e le forme di trasporto (pubblico e privato, passeggeri e merci, motorizzato e non motorizzato, gestione del traffico e della sosta) favorendo lo sviluppo delle modalità più sostenibili.

Il documento intermedio di Piano (la procedura di approvazione è iniziata da parte della Giunta ma necessità dei successivi passi procedurali legati alla raccolta e all’analisi delle osservazioni e alla conclusiva approvazione del Consiglio comunale) prevede 27 azioni di differente rango: dalle politiche di governo della mobilità ad interventi leggeri fino ad azioni più strutturanti.

Nel rispetto della valenza dello strumento, il Piano si pone degli obiettivi importanti per migliorare la vivibilità cittadina attraverso:

 

1 – un’impostazione che parte dall’esterno dei confini comunali
2 – un mix tra infrastrutture strategiche e politiche di mobilità sia macro che micro
3 – il risalto strategico alla mobilità dolce, in particolare quella legata all’utilizzo della bicicletta attraverso le soluzioni proposte dal corposo documento “Biciplan”

Dall’insieme delle 27 azioni è previsto il raggiungimento di un ambizioso riparto modale nel 2030

Osservazioni sul PUMS
con importanti positive ricadute nelle emissioni nocive calcolate con l’utilizzo di specifici modelli di elaborazione dati

 

Osservazioni sul PUMS 2

Osservazioni sul PUMS 3
Fatta questa breve descrizione e prima di commentare alcune delle scelte di dettaglio, è lecito domandarsi se l’impostazione del PUMS avrebbe potuto delineare e mettere a confronto uno scenario alternativo.

Dalla puntuale classificazione della rete viaria, trova conferma l’insufficienza degli assi nord-sud e trasversali rispetto alla domanda di circolazione da una parte e dell’opportunità di rivisitazione dell’uso delle strade (tra veicoli e pedoni, tra movimenti e soste, tra veicoli pubblici collettivi e veicoli privati individuati) al fine di mitigare le cause di congestione del traffico.

Si pone quindi anche un’attenzione all’importanza di limitare le code sia per le conseguenze ambientali che per quelle legate al concetto di migliorare la “distanza economica”, cioè di ridurre i tempi di percorrenza per i cittadini e per i visitatori.

 

È possibile incidere su tale insufficienza e allo stesso tempo ambire a obiettivi più ambiziosi di riparto modale e di riduzione delle emissioni nocive?

Numerose città europee, anche di dimensioni inferiori a Livorno, hanno trovato soddisfazione nell’introduzione di sistemi tranviari.

Va da sé che la scelta di tale introduzione dovrebbe essere supportata da uno studio di fattibilità che ne certifichi la sostenibilità economica. Sono certi gli importanti costi di struttura come pure i disagi per il completamento dell’opera, meno gli ipotizzati flussi di utilizzo. Il flop economico del People Mover a Pisa lo testimonia.

Vale la pena approfondire lo studio di un percorso attrattivo e alternativo ai consolidati utilizzi veicolari?

 

La risposta non può che essere positiva anche per la potenzialità offerta dalla moderna tecnologia legata ai tram-treno che come noto ha l’enorme pregio di abbattere le rotture di carico e ben si adatterebbe alla domanda di mobilità di area vasta, andando ad incidere sensibilmente sulla distanza economica. Il percorso tranviario, se ben studiato, andrebbe di fatto a costituire un nuovo asse di mobilità cittadino.

Osservazioni sul PUMS 4

A livello di PUMS ciò comporterebbe la necessità/opportunità di rivisitazione di molte delle azioni previste delle azioni di progetto da prevedere a sostegno della tranvia. Un esercizio alternativo in tal senso, anche se certamente non predominante in mancanza di uno studio di fattibilità, sarebbe opportuno introdurlo.

Per la sua complessità l’elaborato meriterebbe numerosi approfondimenti di dettaglio (alcuni saranno evidenziati nei successivi contributi).

In termini generali, appare opportuno evidenziare i seguenti suggerimenti:

 

1 – la mobilità fluviale necessità di uno studio e non di un semplice accenno. Le tradizioni livornesi sono legate all’acqua e sono presenti importanti potenzialità sui cui costruire progetti sostenibili.

2 – Nel trasporto collettivo la politica tariffaria può dimostrarsi utile per ampliarne l’utilizzo.

Come per i veicoli privati si favorisce l’utilizzo pluripersonale, lo stesso dovrebbe essere attuato con tariffe agevolate per utilizzi familiari, creando convenienze economiche rispetto al mezzo privato.

3 – Per migliorare la fluidità del traffico, in diversi punti cittadini sarebbe utile programmare la costruzione di sottopassi.

È vero che quelli attuali subiscono allegamenti ma la tecnica moderna ha fatto passi avanti sostanziali.

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