Urbanistica e mobilità: l’importanza di una visione complessiva, obiettivi urbanistici riguardanti lo sviluppo economico
Urbanistica e mobilità
Livorno 21 gennaio 2021
Pubblichiamo il primo di una serie di contributi al PUMS in corso di approvazione e alla stesura dello strumento urbanistico, il Piano Operativo Comunale, del Comune di Livorno, del Dr. Mario Antonio Gambacciani dell’associazione culturale AMT Toscana.
Gli altri contributi pubblicati e che pubblicheremo nei prossimi giorno sono:
1 – l’importanza di una visione complessiva, obiettivi urbanistici riguardanti lo sviluppo economico (21 gennaio 2021)
2 – Osservazioni sul PUMS (24 gennaio 2021)
3 – La mobilità urbana. Le 4 stazioni di Livorno collegate dal tram (26 gennaio)
4 – Il ripristino della Stazione S.Marco, epicentro della visione (27 gennaio)
5 – Livorno inserita in una area vasta tramite il tram treno. Importanza dei collegamenti regionali e nazionali. (28 gennaio)
6 – Il porto e la viabilità di cintura (1 febbraio)
7 – Il sistema dei fossi, Il Porto Mediceo e la Bellana (4 febbraio)
8 – Il modello sanitario e le scelte infrastrutturali (8 febbraio)
9 – La rigenerazione dell’area delle Terme del Corallo (10 febbraio)
10 – Valorizzazione della costa di Calafuria. Pista ciclabile e pedonale e rete ciclabile tirrenica (15 febbraio)
L’Importanza di una visione complessiva. Obiettivi urbanistici riguardanti lo sviluppo economico. Distanza economica alla base delle scelte di mobilità e urbanistiche.
Si sta completando l’iter di approvazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) con la richiesta delle osservazioni a quanto elaborato dal Comune di Livorno.
Parallelamente è in corso la fase di ascolto per valutare suggerimenti utili per la stesura del Piano Operativo, strumento urbanistico comunale attuativo, quinquennale, del Piano strutturale (PS2).
Il PS2 e il PUMS hanno una valenza di lungo periodo:
dalla loro complementarità scaturisce anche la visione della città e del territorio, delineando una strategia di sviluppo e di miglioramento della vivibilità e ponendo degli obiettivi “ideali” ma realizzabili.
Non è troppo tardi per invertire la consuetudine di progettare la città senza preventivamente aver definito gli aspetti riguardanti la mobilità.
Basti pensare alle conseguenze negative della collocazione in periferia della Stazione Centrale che ha costretto generazioni di livornesi a disagi, perdita di tempo e di intasamento della rete stradale con correlato danno ambientale.
Già in fase di approvazione del PS2 -avvenuta nel 2019- emersero delle evidenti criticità riguardanti, in particolare, l’isolamento del Piano in conseguenza del non coordinamento con i Piani strutturali dei comuni limitrofi e della mancanza di una visione della città, scaturita dall’individuazione delle evoluzioni sociali ed economiche.
Intento della Giunta è quello di utilizzare il Piano Operativo per mettere mano a tali criticità per quanto possibile.
Il dialogo creato con le amministrazioni limitrofe sta dando buoni frutti e il confronto instaurato con la cittadinanza è senz’altro positivo.
La visione ideale della città e del territorio non può prescindere dall’obiettivo di un adeguato sviluppo economico frutto dell’individuazione, della selezione e del coordinamento di idee progettuali sostenibili economicamente ed ambientalmente.
Il supporto del PS alle vocazioni portuali/logistiche, a quelle culturali/turistiche e al rinnovamento del settore primario e secondario deve essere favorito.
In ambito PS il supporto non può essere che quello di destinare aree funzionali e percorsi/mobilità all’avanguardia che facilitino al meglio la catena logistica.
Per quanto riguarda le destinazioni di aree alla produzione secondaria occorre organizzare la programmazione delle bonifiche anche in ambiti privati soggetti a concessione.
Per esempio, l’ipotesi di acquisizione delle aree di Via Enriquez da parte della società che gestisce l’interporto andrebbe in quella direzione.
Tutto questo in un contesto di equilibrio ambientale con le aree residenziali.
La carenza di aree comunali disponibili non può che spingere a maggior ragione verso un percorso in ambito di area vasta e regionale di indifferenza produttiva e dei servizi.
La localizzazione delle attività perde buona parte della sua importanza in un ambito geografico definito se tale ambito dispone di servizi collettivi di mobilità all’avanguardia.
In poche parole, se i servizi sono tali da permettere di raggiungere i luoghi di lavoro entro per es. un’ora se pur a 70 km, un territorio si può concentrare nell’ottimizzare gli insediamenti.
Il PUMS presentato ha il pregio di proporre una serie di azioni e linee di interventi tali da centrare l’obiettivo principale di ridurre sensibilmente entro il 2030 il traffico di auto e moto a favore delle modalità ambientalmente sostenibili quali il trasporto collettivo e la mobilità dolce.
Ma vi è un altro obiettivo che dovrebbe essere considerato come obiettivo prioritario in parallelo:
è quello legato al sensibile miglioramento della “distanza economica” degli spostamenti. Individuare cioè azioni e linee d’intervento tali da permettere una significativa riduzione dei tempi di percorrenza degli spostamenti dei cittadini.
Nel PUMS tale sensibilità è già presente in alcune azioni ma non posto come uno degli aspetti strutturali del progetto stesso.
Nel rispetto dei vincoli economici ed ambientali e facendo tesoro delle soluzioni già praticate, è opportuno selezionare i progetti di mobilità che migliorino sensibilmente tale distanza economica a vantaggio dei residenti e dei visitatori.
Il territorio livornese soffre terribilmente tale distanza.
Un semplice esempio: dal centro di Livorno, con qualsiasi mezzo utilizzato, occorrono due ore per raggiungere il centro di Firenze, mentre da quello di Pisa e/o di Bologna con distanze geografiche similari, ne occorre circa la metà! I motivi sono storici (il posizionamento della stazione centrale a Livorno in periferia e l’instradamento della ferrovia sul nodo di Pisa) e di mancanza di visione e conseguente sensibilità nel tempo degli amministratori livornesi.
Lo stesso nella mobilità cittadina giornaliera:
è importante ridurre i tempi per raggiungere il posto di lavoro, di studio e di svago. Oltre la promozione della mobilità dolce, la vivibilità della città si migliora con la fluidità del traffico da realizzare in equilibrio con la sicurezza stradale.
I successimi contributi saranno declinati sulla base di tale concetto e sui risvolti di disciplina urbanistica.